Namibia - Per partire informatii
La salute in viaggio
La situazione sanitaria è molto buona a Windhoek. Buone sono le strutture ospedaliere della capitale e la reperibilità dei farmaci. In caso di particolare necessità si può far ricorso alle strutture sanitarie del vicino Sud Africa. Non è richiesta alcuna vaccinazione ma è sempre consigliabile la profilassi antimalarica per chi si reca in Namibia nel periodo novembre-giugno nelle regioni del Caprivi e del Kavango, nell’Owambo e in alcune zone settentrionali della provincia del Kunene. Si consiglia l'utilizzo sulla pelle dei repellenti specifici per insetti normalmente in commercio.
Clima
Le stagioni nell’emisfero australe sono invertite rispetto all’Italia.
Estate: ottobre - aprile
Le temperature all'ombra hanno un'escursione fra i 20 e i 34°C durante il giorno, con picchi di oltre 40°.
La temperatura sulla costa è mitigata dalla corrente fredda del Benguela e rimane abbastanza stabile fra i 15 e i 25°C. Foschia e nebbia notturne sono fenomeni ricorrenti mentre, l'umidità in generale, è assai ridotta nella maggior parte del territorio con punte dell'80% all'estremo nord est del Paese, dove il clima ha caratteristiche sub-tropicali.
Inverno: maggio - settembre
Le temperature variano dai 18 ai 25°C durante il giorno. Temperature sottozero e gelate notturne sono ricorrenti in questa stagione, specialmente nelle zone desertiche.
Vi sono due stagioni delle piogge, quella delle “piccole piogge”, che va da ottobre a dicembre, e quella delle precipitazioni più intense, che dura da gennaio ad aprile. Quest’ultima è caratterizzata da brevi rovesci e sporadici temporali che ripuliscono l’aria. Gennaio è comunque definibile “la stagione delle piogge”. Le piogge sporadiche non rappresentano un pericolo per i guidatori che devono però osservare molta cautela nell'attraversamento di greti di fiume o quando si campeggia.
Solo la parte sud occidentale del Paese, intorno a Luederitz, presenta piovosità nel periodo invernale, cioè da maggio a luglio.
Lingua
La lingua ufficiale della Namibia è l’inglese, mentre la lingua franca è l’Afrikaans. Tra le altre lingue europee, il tedesco è il più parlato. Le lingue locali includono l’Owambo, il Damara, il Kavango e l’Herero.
Religione
In maggioranza cristiana, con prevalenza di protestanti e una minoranza di cattolici. Una minoranza della popolazione segue riti tradizionali ed animisti.
Cibo e bevande
La Namibia ha una cucina molto varia, prevalentemente europea con carne, sempre eccezionale e gustosa, come base unitamente a patate e ortaggi, che soddisfa tutti i gusti. I ristoranti di stile tedesco abbondano, le specialità di selvaggina sono disponibili ovunque ed il tradizionale barbecue e potjiekos (piccante stufato di carne e verdura) vengono spesso serviti nei Lodge. Le zone costiere sono conosciute per l’abbondanza di pesce fresco incluse le cozze, le ostriche e le aragoste. I ristoranti generalmente offrono anche piatti vegetariani. Nel caso si visitino Lodge più piccoli e in zone remote è consigliabile avvisare in anticipo di eventuali particolari necessità dietetiche in modo che si possano organizzare.
Per le bevande consigliamo di provare i saporiti succhi di frutta prodotti localmente. Per gli amanti della birra il consiglio è provare la Windhoek Lager. Ottimo l’infuso, estremamente dissetante, di Rooibos, una pianta endemica, che assomiglia al thé e si consuma caldo.
Noleggio auto
Ricordiamo che la circolazione è a sinistra, come in Gran Bretagna.
Secondo le nuove norme è obbligatoria la patente internazionale modello Vienna 68 o Ginevra 49.
Per il noleggio auto è necessario presentare una carta di credito (non electron) a garanzia, sulla quale viene addebitato il deposito cauzionale che viene rimborsato se l’auto viene riconsegnata in ordine e intatta.
È obbligatoria la cintura di sicurezza allacciata per il conducente e per il passeggero seduto davanti.
Si raccomanda una guida molto prudente, specialmente sulle strade sterrate.
Per queste ultime, una velocità superiore a 60-70 Km/h può dare luogo a incidenti gravi, a causa del fondo sdrucciolevole (sabbia e/o ghiaietto), possibile scoppio di pneumatici (presenza sul terreno di piccoli quarzi) e improvviso attraversamento di animali.
È estremamente importante verificare sempre le condizioni dei pneumatici, incluso quello di scorta. Si consiglia sempre di noleggiare una seconda ruota di scorta, che in genere è inclusa nel noleggio dei 4 x 4 ma non in quello dei 2 x 4 e va prenotata all’atto della prenotazione dell’auto.
L'uso dei fari è obbligatorio di giorno in caso di nebbia o riduzione della visibilità per sollevamento di polvere in aria durante la guida su piste sterrate.
Fare sempre attenzione alla segnaletica e rispettarla: anche se i passaggi difficili sono visibili a distanza le curve improvvise o il guado di un fiume subito dopo un dosso possono cogliere il guidatore alla sprovvista.
Si sconsiglia comunque di guidare la notte, qualunque sia il tipo di strada, a causa della presenza di animali, anche di grossa taglia, che attraversano o vagano sulle strade.
PER SAPERNE DI PIÙ
Geografia dei luoghi
Grande circa 3 volte l’Italia, con una popolazione pari a quella della Liguria, la Namibia offre la sensazione di spazi infiniti e notevoli varietà geografiche ed ambientali. Attraversata dal Tropico del Capricorno, ha una forma compatta simile ad un rombo; si estende per 1500 km. da Nord a Sud e per circa 700 km. da Est ad Ovest. La capitale è Windhoek.
La parte settentrionale comprende il Kaokaland, l’Owamboland, il Kavango ed il Caprivi. È caratterizzata da bushveld, grandi fiumi ricchi d’acqua e dalla presenza di una numerosa fauna. Il Caprivi strip è una lingua di terra lunga e stretta che si incunea a Nord-Est del Paese tra l’Angola, lo Zambia ed il Botswana fino a raggiungere lo Zambezi; è la regione più tropicale della Namibia dove scorrono quattro dei sei fiumi perenni del Paese: l’Okavango, il Kwando, il Chobe e lo Zambezi.
Le coste si estendono per 1400 chilometri lungo l’Atlantico e sono bagnate dalla corrente fredda di Benguela, proveniente dall’Antartide. A Nord, con le sue dune calcinate dal sole, vi è la SkeletonCoast, dove si trova l’omonimo parco nazionale.
La pianura costiera è delimitata da una serie di “scarpate” che la collegano all’Altopiano Centrale, dove il livello medio s.l.m. è di 1000 metri. La regione è solcata da fiumi fossili intercalati a macchie di cespugli spinosi; è caratterizzata da montagne e dossi isolati con la cima piatta, resti di antiche montagne erosi dal tempo e dalla dilatazione delle acque. I fiumi che nascono nell’altopiano si riempiono d’acqua solo durante la stagione delle piogge, molti si perdono nel deserto; con il passare dei millenni alcuni hanno dato origine a canyon profondi ed articolati, come il Fish River Canyon.
La parte meridionale della Namibia offre alcuni dei paesaggi più spettacolari e unici di tutto il Paese. Delimitata dalla secca savana del Kalahari ad est e dall'incomparabile Deserto del Namib ad ovest, permette al visitatore di conoscere l’evoluzione della crosta terrestre dai tempi dei primi gneiss alle più recenti formazioni sedimentarie.
Il Parco Namib Naukluft, è la zona più varia della Namibia. Al suo interno si trovano alcune delle attrazioni più spettacolari, quali il Deserto del Namib con le dune di Sossusvlei, il Canyon di Sesriem, il percorso delle Welwitschia, la baia Sandwich Harbour, le montagne Naukluft e il Canyon Kuiseb.
Con le sue enormi e varie formazioni rocciose, il Naukluft è il sogno di ogni geologo. Gli strati intermittenti di roccia scistosa disposta orizzontalmente, quali la quarzite, la dolomite e la roccia eruttiva stupiscono per i loro disegni simmetrici giganteschi.
Verso Est la Namibia diventa sempre più piatta e si inclina verso la grande zona arida del Kalahari Occidentale, dove si trovano valli fossili e dune sabbiose, che continuano in Sudafrica ed in Botswana. A Nord, invece, l’Altopiano degrada verso l’Etosha National Park, grande conca occupata da paludi per lo più asciutte.
Popoli e tradizioni
La Namibia ha una densità di popolazione minima e la presenza umana sembra tutto sommato la parte meno rilevante del Paese, di cui di primo acchito colpiscono i grandi spazi e gli splendidi paesaggi.
I primi abitanti della Namibia sono stati i Boscimani (San), la cui presenza è testimoniata dalle incisioni rupestri del Damaraland. Questo gruppo di nomadi ha sempre tratto sostentamento dalla caccia e dai pochi frutti ricavati del deserto. Incapaci di adeguarsi alla vita moderna e stanziale, oggi sono una delle popolazioni più disagiate della Namibia.
Gli Ovambo, giunti nel XVI secolo dall’Africa centro-orientale, costituiscono oggi il gruppo etnico più numeroso che dall’Ovamboland si è diffuso su tutto il territorio.
I Kavango, migrati dall’Angola, in genere vivono nelle zone del Nord Est, dove si dedicano all’allevamento e alla pastorizia.
Gli Herero, giunti in Namibia nella metà del XVI secolo dall’Africa centrale, sono principalmente dediti alla pastorizia e comprendono diverse tribù, tra le quali la più conosciuta è quella degli Himba, pastori nomadi della regione del Kunene che costituiscono una delle principali attrattive di un viaggio nel Paese.
I Damara hanno la caratteristica di avere una pelle scurissima, quasi nera. Dopo esser stati cacciati dai Nama dalla zona centrale della Namibia, ricevettero dal Governo la zona oggi chiamata Damaraland, che tuttavia è molto povera, perciò la maggior parte dei Damara oggi abita le aree urbane.
I Nama al pari dei San hanno tutti la pelle di colore chiaro, una struttura esile ed ossa piccole. In origine vivevano nella regione meridionale del Capo, ma all’inizio della colonizzazione europea vennero spinti verso Nord: alcuni si stabilirono dapprima nel Namaqaland per trasferirsi poi nella zona dell’odierna Windhoek.
Ben 35.000 sono i Basters, mezzo sangue nati da unioni miste tra gli olandesi della colonia del Capo ed i Nama. Benché il loro nome derivi dal termine non certo gradevole di “bastards”, essi lo portano con fierezza e rispetto a sottolineare la loro origine mista. Da sempre professano con convinzione la religione calvinista. La maggior parte di loro risiede nella zona di Reoboth.
Vi è anche una presenza importante di Europei, la maggior parte dei quali vive nelle zone urbane, centrali e meridionali del Paese.
Fauna e flora
In Namibia si possono trovare oltre 120 specie di alberi, arbusti ed erbe che variano dal "camelthorn" a forma di ombrello al prezioso albero Ana, con i suoi fiori bianchi e baccelli altamente nutritivi, importante fonte di cibo per gli animali nel deserto.
L’aspetto generale è quello di una flora rada tipica delle terre secche, fatta prevalentemente da boscaglia ed arbusti, come le acacie e le tamerici, oltre a piante grasse come le euforbie; lungo la costa di Swakopmund si estendono vasti campi di licheni; nella zona dell’Okavango si trovano graminacee da palude, papiri e ninfee; nelle zone del Caprivi e del Kavango vi sono le poche foreste decidue.
L’Etosha ha due ambienti distinti: la savana boschiva dell’Est e la savana di arbusti spinosi dell’Ovest; ai margini orientali del Namib-Naukluft Park si trovano tra la savana alcune rare specie di aloe; nella sabbiosa piana della Namibia Sud-orientale crescono piante come le grewia, mentre i fianchi delle alture sono rivestiti da altri tipi di aloe e alberi di canfora.
Gli alberi caratteristici del nord del Paese sono il mopane, la terminalia, la marula, i fichi giganti, i baobab, le palme Makalani, nonché alberi da legno quali il kiaat, il tamboti e teak del Transvaal. L'Aloe dichotoma, (albero faretra o Kokerboom), è tipico delle aride regioni centrale e meridionale.
Esistono tuttavia alcune piante particolarissime che sono tipiche della Namibia ed eccezionali nel loro genere, come la WelwitschiaMirabilis, un fenomeno unico di interesse botanico mondiale, endemica del deserto del Namib e considerata una delle più antiche piante viventi conosciute.
L’Acanthosicyoshorrida è endemica del Namib e produce frutti simili a piccoli meloni verdi e gialli, commestibili, molto apprezzati dagli struzzi ed utilizzati come cibo dai San e dagli Ottentotti, che li consumavano sia freschi che essiccati. Il Zygophyllumstapffii, un arbusto deciduo spesso semisommerso dalla sabbia, viene chiamato “pianta dei talleri” perché ha foglia rotonde e piatte simili alle antiche monete tedesche.
Benché molte specie siano state decimate o siano addirittura estinte a causa delle battute di caccia dei primi decenni del secolo scorso, la Namibia ospita ancora grandi quantità di ungulati, carnivori ed elefanti. Vi sono animali particolari quali i rinoceronti del deserto, la zebra di montagna, la iena bruna, i pinguini del Capo, i fenicotteri e le otarie.
Il rinoceronte del deserto è purtroppo a rischio di estinzione, mentre il magnifico leone del deserto si è estinto. La terribile marea rossa, all’inizio degli anni ‘90 del secolo scorso, ha inoltre decimato le colonie dei leoni marini.
I Rinoceronti bianchi erano in pratica scomparsi dalle Namibia già prima del XX secolo, ma fortunatamente un coraggioso processo di reintroduzione di questi animali ha portato buoni risultati nel parco Etosha. Una piccola comunità di rinoceronti neri vive nelle pianure del Damaraland. Il numero di leoni si è praticamente dimezzato negli ultimi 20 anni: ora vi sono solo 350 esemplari, la maggioranza dei quali vive nell’Etosha National Park.
Tra gli insetti si trovano 500 specie di bellissime farfalle. Tra gli uccelli ricordiamo i fenicotteri, i cormorani, i pellicani bianchi, gli aironi, i rapaci e le upupe nella regione dei canyon, l’allodola di Gray nella zona centrale mentre nelle aree umide le ghiandaie dal petto lilla, oche pigmee, jacane, ibis, upupe, cicogne, pappagalli, martin pescatori. Tra le specie rapaci l’aquila pescatrice, che figura anche sullo stemma della Namibia.
Le acque atlantiche sono ricche di pesci deliziosi.